L’export in Germania
Nel ‘75 azienda inizia a esportare in Germania il vino Brunello DOC ed il Rosso di Montalcino, all’epoca chiamato Rosso dai vigneti di Brunello. Il successo nell’esportazione fu dovuta al contatto con Harald L.Bremer e rappresenta un aneddoto interessante della nostra storia: Bremer era un importatore di pietre e materiali di qualità edili e grande appassionato di vini; si trovava a Montalcino e vide delle terre che un locale gli segnalò come terre da cui doveva venire un vino buono: era il podere Capanna. Si recò nel podere e trovò Giuseppe che stava “diradando” l’uva, pratica che consiste nel togliere i grappoli in eccesso nel periodo estivo, sacrificando la quantità per la qualità di quella che resta. L’importatore si incuriosì per tale pratica, volle assaggiare il vino e decise di importarlo in Germania.
L’organizzazione dell’export
La produzione crebbe e migliorò, grazie al continuo investimento in nuovi terreni e nuovi impianti di vigneto specializzato. Dallo spunto commerciale del fortuito export in Germania, l’azienda organizzò la sua attività di esportazione ampliando i mercati esteri per arrivare in Belgio, Giappone, Canada, Svizzera e Stati Uniti. La fortuna era legata anche alla crescente notorietà di Montalcino ed alla presenza di produttori di maggiori dimensioni che hanno contribuito alla creazione di canali internazionali e alla diffusione delle nostre denominazioni.
Nuove sfide
Il mondo si stava trasformando, la globalizzazione iniziava a fare ingresso nei meccanismi di produzione creando un panorama sempre più competitivo nella produzione del Brunello. “Capanna” puntò tutto sulla qualità con investimenti e approfondimenti di competenze. Questa strategia ha premiato “Capanna” che negli anni a venire si è ancora espansa. Nel 1990 l’attività aziendale accusa una difficoltà a causa della morte dello zio Franco, uno dei due figli di Giuseppe, che si occupava principalmente dei lavori agricoli e dell’allevamento del bestiame. Questo da un lato ha costretto il fratello Benito ad abbandonare quest’ultima attività, ma dall’altro è stato di stimolo per concentrarsi maggiormente sulla produzione vitivinicola, con il supporto dei figli Patrizio e Francesco; l’azienda ha così focalizzato e migliorato, di anno in anno, la coltivazione dei vigneti e la produzione e commercializzazione dei propri vini, raggiungendo nuovi mercati.
I guadagni sono stati costantemente investiti per il miglioramento delle attività e per la ristrutturazione delle strutture esistenti, per l’estetica e la funzionalità. Capanna negli anni ha ricevuto molti premi e riconoscimenti.
Le Suites
Nel 2004 è iniziato il progetto per la realizzazione delle Suites con una prima ristrutturazione di risanamento. Nel 2013 vengono ripresi i lavori per dedicare la struttura all’accoglienza turistica di alto livello: le Suites, che aprono al pubblico nel 2019, volute e realizzate soprattutto grazie al contributo di Amedeo, figlio di Patrizio; enologo e profondamente appassionato dal lavoro di famiglia, Amedeo apporta nuove idee nell’attività di produzione del vino e nel rapporto del marchio con il mondo. Sempre nel rispetto della tradizione ma con un'importante attenzione alle innovazioni tecnologiche e nel dotare l’azienda di strumenti e tecnologie in linea con gli standard moderni. Spinto dal desiderio di aprire al mondo le porte della sua passione e rendere più accessibile il grande patrimonio di cultura, tradizione ed esperienza del suo territorio, ha guidato il marchio Capanna attraverso le attività necessarie a realizzare le Suites ed il Ristorante per creare un passaggio aperto al pubblico ed accoglierlo nel migliore dei modi.